Tecniche manageriali e apprendimento: STORYTELLING

C’era una volta, Once upon a time, Es war einmal, Il était une fois…

… in qualsiasi lingua abbiamo nelle nostre orecchie e nella nostra memoria di bambini l’incipit dei racconti di mamme, papà, o nonni e sicuramente il ricordo è dolce e forse anche un po’ nostalgico.

Perché, quindi, non riproporre lo stesso modello narrativo nell’insegnamento della lingua straniera?

Secondo lo psicologo statunitense Jerome Bruner, la narrazione è uno dei meccanismi psicologici più importanti, soprattutto durante il periodo dell’infanzia. L’essere umano ha infatti un’attitudine o predisposizione ad organizzare l’esperienza in forma narrativa (Bruner, 1990/1991). La narrazione risponde al nostro bisogno di costruire la realtà dandogli un significato specifico a livello culturale e temporale. Secondo Bruner, infatti, ognuno di noi sente il bisogno innato di ricostruire gli avvenimenti della nostra vita in forma di racconto, che sia scritto o orale.

Perchè lo Storytelling?

Innanzitutto le caratteristiche stilistiche quali le rime, le ripetizioni, gli aspetti umoristici e la possibilità di interazione unita alla chiarezza del testo narrativo e all’uso contestuale di immagini, permettono di svolgere molte attività insieme ai bambini, dove la lingua straniera viene presentata e appresa in maniera esperienziale e di conseguenza rimane impressa nella nostra memoria a lungo termine .

Vantaggi dello Storytelling nell’apprendimento

  • sviluppa l’ascolto e la concentrazione nei bambini: la narrazione di storie facilita lo sviluppo di strategie di apprendimento quali l’ascolto per cogliere il senso generale della storia, il prevedere le scene successive, l’indovinare significare e l’ipotizzare;
  • stimola la loro fantasia e li sprona a comunicare il proprio punto di vista e a commentare: i bambini si identificano sempre nei personaggi delle storie e il coinvolgimento emotivo ed empatico è alto;
  • fissa le strutture e le funzioni linguistiche in modo deduttivo e naturale: il linguaggio delle storie è infatti spesso caratterizzato dalla ripetizione, da un lessico ricco, dall’allitterazione, dalla metafora e dalla combinazione di narrativa e dialogo. Il patrimonio linguistico si arricchisce in maniera esponenziale;
  • migliora la pronuncia e la comprensione poiché il contesto di apprendimento è sicuramente stimolante, divertente e naturale, ponendo attenzione al ritmo e all’intonazione di una lingua non propria.

FAQ

“Ma devo tradurre la storia mentre leggo?” Assolutamente no! Perché complicare le cose quando le immagini e gli stimoli non verbali facilitano il processo di memorizzazione? La traduzione non serve, anzi è deleteria e demotivante.

Perché negare loro il piacere di godere della bellezza di immagini che parlano da sole? Perché negare loro la possibilità di godere di un suono nuovo che sicuramente li incuriosirà? Perché negare loro una qualità che forse non appartiene più a noi adulti? Il coraggio! Il coraggio di imparare, di apprendere senza aver paura di commettere errori. D’altra parte ci hanno sempre insegnato che “sbagliando si impara”.

Quindi forza! Read aloud!

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