Locus, Pocus!

In primo luogo, vorrei informarvi del fatto che il protagonista di questo mio articolo sarà Marco Tullio Cicerone: oratore e politico dell’antica Roma. E’ ancor’oggi rinomato per la sua eloquenza e per essere stato il primo ad applicare e descrivere minuziosamente il sistema dei “loci” ovvero dei luoghi.

In secondo luogo, vi siete accorti che sto utilizzando la stessa tecnica nella scrittura di questo articolo? Proprio per dimostrarvi come possa essere facile ed efficace l’applicazione di questa tecnica. Cosa sono questi ‘primo e secondo luogo’  usati all’inizio di ogni capoverso? Cosa significa LOCI? E come posso applicare al  mio percorso lavorativo/ di studio questa tecnica facendo davvero la differenza?

 

COSA SIGNIFICA LOCI CICERONIANI?

Locus, Pocus!

‘Locus’ è una parola latina che significa luogo, LOCI è il suo plurale, quindi LUOGHI. Tutti noi abbiamo almeno un percorso abitudinario che facciamo tutti i giorni (casa- lavoro/ casa – scuola). Lungo questo percorso  riusciamo ad identificare dei luoghi che permettono di essere ricordati facilmente ed in modo ordinato. Avete in mente il vostro percorso? Provate a pensarci, appena siete pronti vi spiegherò che utilizzo farne con l’esempio seguente.

Come ricordava i suoi discorsi Cicerone? E Chiara?

Ho insegnato questa tecnica l’altro giorno a Chiara, un’allegra e sveglia ragazza che frequenta la seconda liceo. Nella nostra rappresentazione abbiamo scelto dei luoghi della sua stanza, 5 in particolare:

  • Specchio
  • Scrivania
  • Letto
  • Portafinestra
  • Pouff

Dovevamo ricordarci le 5 modalità di prelevamento del denaro, già.. stavamo studiando ECONOMIA.

  • Contante allo sportello
  • Bonifico
  • Assegno
  • Cambiale o RiBa
  • Carte di credito o debito

Noioso come elenco, no? Bisognava trovare un modo divertente per ricordarsi tutti i punti e quindi abbiamo individuato delle parole chiave (una sola parola associata ad ogni punto) che poi abbiamo associato ai luoghi con delle storielle creative e paradossali.

Pronti alla pazzia?? Via!!

  • Sullo specchio abbiamo ‘spiaccicato’ una banconota in contanti piena di saliva
  • Sulla scrivania abbiamo immaginato un ‘BON FICO‘, ehm.. un uomo aitante e muscoloso molto poco vestito sdraiato in posa da calendario
  • Sul letto abbiamo immaginato un riccone ciccione che sparge dappertutto degli assegni
  • Nella portafinestra abbiamo immaginato una porta che conduce ad un bar dove ogni volta che viene un fornitore con una fattura e devo pagarlo, mi cambio (=CAMBIALE)
  • Il pouff si è trasformato magicamente in un marshmallow enorme che sciogliendosi faceva uscire delle carte di credito d’oro

Contenti? Avete imparato una parte della lezione di economia di Chiara senza nemmeno rendervene conto! E voi non potete sapere quanto ci siamo divertite!

Se avete dei figli, compagni di classe, amici a cui volete dare una mano, provate a sperimentare questa tecnica. Ne rimarrete soddisfatti 😉

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